Si avvicina il 1° gennaio e vuoi avere le idee più chiare sull’invio telematico dei corrispettivi per il settore carburanti? In questo post elenchiamo le informazioni principali sul cosiddetto “scontrino elettronico”.
DI COSA SI TRATTA
Dal 1° luglio 2019 è scattato l’obbligo di scontrino elettronico per le attività con un volume d’affari superiore ai 400 mila euro; ma la novità è in arrivo anche per tutti gli altri soggetti commerciali che infatti avranno tempo solo fino al 1° gennaio 2020 per adeguarsi.
Tra i soggetti già obbligati già da luglio allo scontrino elettronico ritroviamo i distributori di carburanti per gli incassi relativi alle cessioni di benzina e gasolio, mentre la scadenza del 31 dicembre 2019 vedrà l’emissione anche per le operazioni collaterali degli impianti che non superino l’1% del volume d’affari del 2018.
Entro fine 2019 il classico scontrino di carta sarà quindi sostituito completamente dalla trasmissione dei corrispettivi elettronici direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Al cliente non verrà più rilasciata una ricevuta fiscale cartacea successiva al pagamento, ma solo un documento commerciale in grado di certificare che l’acquisto è avvenuto e che potrà essere utilizzato anche per l’eventuale garanzia del prodotto.
COME ADEGUARSI ALLO SCONTRINO ELETTRONICO?
Con l’introduzione dello scontrino elettronico 2019 tutti i soggetti obbligati ad adeguarsi alla nuova certificazione fiscale dovranno dotarsi di un registratore di cassa idoneo alla registrazione e invio dei corrispettivi giornalieri.
Sarà quindi obbligatorio passare dal vecchio registratore di cassa (RC) ad un registratore telematico (RT), uno strumento tecnologico in grado di garantire “l’inalterabilità e la sicurezza dei dati” (art. 2, comma 3 del D. Lgs. 127/2015).
Tramite il registratore telematico quindi gli esercenti memorizzeranno le operazioni e, a fine giornata, trasmetteranno le informazioni direttamente all’Agenzia delle Entrate.
La finalità, oltre ad agevolare i procedimenti burocratici, è anche quella di contrastare l’evasione fiscale.
I vantaggi però saranno anche per i clienti finali, che potranno fruire dello scontrino elettronico come garanzia (digitale) sulla spesa effettuata. Tali dati serviranno anche per le dichiarazioni dei redditi e le relative detrazioni fiscali, nonché per le comunicazioni Iva, facilitando il processo di inoltro e registrazione.
L’obbligo allo scontrino elettronico entro dicembre 2019 ha imposto a tutti i distributori di carburante ( e a tutti gli esercenti) dei costi per l’acquisto o l’adattamento degli strumenti mediante i quali sono effettuate la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati dei corrispettivi giornalieri.
Per questo il Fisco ha deciso di riconoscere agli esercenti un bonus fiscale per la spesa complessivamente sostenuta nel 2019 e nel 2020 per i dispositivi che saranno obbligati ad acquistare o adattare.
Il Credito di Imposta, pari al 50 % della spesa sostenuta, per un massimo di euro 250 in caso di acquisto e di euro 50 in caso di adattamento, sarà utilizzabile in compensazione tramite modello F24.
L’emissione dello scontrino elettronico fa parte di una serie di misure volte a funzionare come strumento di controllo e ostacolo all’evasione fiscale. Infatti, con la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi l’Agenzia delle Entrate potrà verificare in tempo reale l’effettivo ammontare delle vendite, confrontandole con l’Iva pagata e le altre spese dell’esercizio commerciale.
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